24 giugno 2013

SOLIDARIETA' ALLE LOTTE DEGLI OPERATORI SOCIALI MILANESI

Comunicato sindacale - avviso - per pubblicazione, diffusione, divulgazione, grazie
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MILANO: ANCHE LA GIUNTA COMUNALE E L'AMMINISTRAZIONE GUIDATA DA PISAPIA, TAGLIA FONDI E SERVIZI, ORA TOCCA AI CENTRI DIURNI PER MINORI DELLA ZONA 8.
SONO FORTEMENTE A RISCHIO POSTI DI LAVORO, PRECARI CON CONTRATTI NON CONFERMATI, UN SERVIZIO ALLA COLLETTIVITA' RIDOTTO ALL'OSSO.
LA PROTESTA DI EDUCATORI ED EDUCATRICI E DEL PERSONALE, A PARTIRE DA QUELLI DELLA SOC COP SOCIALE "TEMPO PER L'INFANZIA" ONLUS, CHE HANNO FATTO UNA PRIMA ASSEMBLEA IL 20 GIUGNO 2013.
LA SOLIDARIETA' E L'IMPEGNO AD ATTIVARSI A LIVELLO DI COLLEGAMENTO E RETE NAZIONALE, DA PARTE DELL'UNIONE SINDACALE ITALIANA USI, A SOSTEGNO DI QUESTE ESPERIENZE DI AUTORGANIZZAZIONE E DI MOBILITAZIONE DAL BASSO
(sotto il volantino comunicato di educatori e operatori milanesi, che abbiamo ricevuto e che pubblichiamo anche se con qualche giorno di ritardo)

ASSEMBLEA OPERATORI SOCIALI
In seguito alla comunicazione del 13 giugno 2013, inviata a tutti i gestori dei centri diurni della zona 8, a nome del Comune di Milano, dalla Coordinatrice del Servizio Sociale della Famiglia della zona 8, Patrizia Riminucci, e nell’ipotesi che questo sia solo il primo atto di una serie di comunicazioni che a breve raggiungeranno tutti i gestori dei servizi delle complessive zone del Comune di Milano, abbiamo deciso di convocare un’assemblea generale aperta a tutti gli operatori sociali presso la nostra sede di via Bechi n. 9 il giorno 20/06/2013 a partire dalle ore 17.00.
Riteniamo che in un contesto di crisi economica e finanziaria come quello che si è andato affermando, e che sta travolgendo l’intero Paese e il suo stato sociale, il modo migliore di fare fronte all’emergenza che ne deriva, sia valorizzare l’importanza dei servizi e delle prestazioni sociali minime ed essenziali, in favore di chi versa in condizioni di difficoltà e svantaggio, come peraltro afferma la nostra Costituzione.
La crisi finanziaria ha colpito in misura importante anche le risorse della nostra amministrazione comunale, che si trova a dover operare revisioni e tagli per riuscire a quadrare un bilancio che deve raschiare spiccioli dal fondo della pentola in favore del sociale, ma che non sembra avere gli stessi imbarazzi di fronte ai finanziamenti delle grandi opere.
La stessa amministrazione comunale ha riconosciuto il valore dell’intervento educativo in area minorile dei centri diurni attraverso l’attivazione del percorso di accreditamento, che avrebbe dovuto concludersi entro la fine del mese di giugno, del corrente anno.
Tale percorso è stato sospeso in maniera del tutto inaspettata e informale e sostituito da voci di corridoio; uno stillicidio di voci di servizio più o meno informali, che hanno ventilato via via l’ipotesi di rinvio dell’accreditamento, quella di riduzione indiscriminata degli invii e del blocco dei rinnovi delle impegnative per il II semestre 2013.
Alle voci sempre più precise si sono sostituiti i primi atti formali da parte del Comune, come quello citato in testa al presente documento.
La giustificazione è sempre la stessa, come se di fronte alla formula del “non ci sono più soldi” si possa sacrificare qualsiasi cosa, anche il nucleo irriducibile delle prestazioni dei livelli essenziali che devono essere garantiti costituzionalmente su tutto il territorio nazionale.
Noi siamo convinti che qualsiasi richiesta di riduzione della frequenza dei minori dei servizi alla persona a cui sono stati destinati, deliberata in maniera generalizzata, e senza criteri che tengano in considerazione i bisogni, i disagi le situazioni di crisi che hanno dato vita ai progetti educativi individualizzati, così come emerge dall’atto inviato dalla Direzione Centrale Famiglia, Scuole e Politiche Sociali di zona 8, non sia solo la risposta sbagliata in relazione alla fragilità dei percorsi, degli individui, delle loro famiglie che faticosamente e lentamente nel corso dei mesi e degli anni hanno provato a costruire coesione ed integrazione sociale attraverso i nostri presidi, ma risulta, proprio in questo senso l’ennesimo atto di spreco nell’utilizzo delle risorse pubbliche, cioè il modo peggiore di gettare al vento le risorse frutto del duro lavoro dei cittadini contribuenti.
Riteniamo che sia compito delle amministrazioni, e di chi è deputato a progettare ed organizzare servizi e prestazioni di intervento alla persona, garantire il reperimento delle risorse adeguate a rispondere ai bisogni delle comunità territoriali di riferimento.
Questo tipo di intervento, inoltre, non solo grava sugli individui, le famiglie e le comunità che vivono in stato di forte disagio spingendole verso il baratro dell’emarginazione sociale, ma genera un nuovo fronte di emergenza sociale di un numero elevato e non ancora quantificabile di educatori ed operatori sociali che si stanno vedendo, in questi giorni, recapitare lettere di riduzioni degli incarichi orari di lavoro, comunicazioni di licenziamento o di mancata disponibilità di rinnovo contrattuale per i precari in scadenza.
Molte realtà del Terzo Settore rischiano di essere a loro volta cancellate da questa iniziativa di errata politica amministrativa, trascinando con sé tutte le competenze che da anni hanno sorretto il lavoro certosino di tessitura della trama di solidarietà sociale.
Cooperative sociali, comitati, associazioni, aziende di promozione sociale sono a rischio di crollo e chiusura; vengono così abbandonate ai propri destini le stesse realtà che sono state coinvolte nel processo di sostegno della rete che sperava, nella nostra città, in un cambiamento della direzione del vento, e che ora se lo trova in faccia, con tutta la sua portata devastante.
Il prezzo della salvezza di tali organizzazioni viene così fatto pagare a chi da anni ha accettato le infinitesimali frammentazioni del proprio lavoro, la precarietà contrattuale contraria ai principi di progettualità basate sul valore delle relazioni d’aiuto, accettando corrispettivi economici del tutto inadeguati al carico di responsabilità e di esposizione umana caratteristici di questo lavoro.
Per questo vi invitiamo all’assemblea del 20/06/2013, per discutere insieme le modalità di rispondere immediatamente e con urgenza a tale emergenza, per affermare e denunciare, con ogni mezzo, il nostro disprezzo verso politiche che sottraggono risorse al sistema di sostegno sociale e solidarietà e che generano inevitabilmente nuovo disagio, mentre attorno a noi costruiscono una gabbia di grattacieli entro cui imbrigliare la frammentazione sociale, e per rendere inerte ogni forma di dissenso politico nella gestione delle nostre vite sempre più unilaterale e sorda ai bisogni delle categorie più fragili.
Vogliamo condividere risorse, competenze e percorsi per costruire insieme una forma di difesa della rete che abbiamo contribuito a costruire negli anni e per occuparci della difesa dei nostri diritti di lavoratori contro la precarizzazione nostra e delle nostre famiglie.
Coinvolgete tutti i colleghi del settore ed affini che conoscete.
Stanno togliendo dei diritti anche a noi che ci siamo sempre battuti per i diritti degli altri.
È arrivata l’ora di rivendicare con forza i nostri diritti!!! Vi aspettiamo!!!
GLI EDUCATORI E GLI OPERATORI SOCIALI DELLA COOPERATIVA SOCIALE ONLUS “TEMPO PER L’INFANZIA”


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