RESOCONTO
RIUNIONE COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE ROMA CAPITALE “CONTROLLO, GARANZIA E
TRASPARENZA” DEL 28 OTTOBRE 2014, PRESSO GRUPPI CONSILIARI VIA DELLE VERGINI
18, CON PRESENZA ASSESSORI ESTELLA MARINO (Pol. Ambientali) DANIELE OZZIMO
(Lavoro), sui 48 LICENZIATI-E ROMA MULTISERVIZI Spa.
Si è svolta il 28 ottobre 2014 dalle 13,
presso i gruppi consiliari di Via delle Vergini 18 di Roma Capitale, la
riunione della Commissione Consiliare Permanente Controllo, Garanzia e
Trasparenza, sulla situazione in costante aggiornamento, dei 48 operai e
operarie licenziati-e dal 10 settembre 2014, della Roma Multiservizi Spa
(addetti-e alla manutenzione delle aree verdi edifici uso scolastico). La
riunione avrebbe dovuto essere una CCP congiunta anche con la Commissione
Ambiente, però alla fine è stata mantenuta in forma semplificata. Importante
comunque la presenza e gli interventi degli Assessori della Giunta Marino Estella
Marino (Politiche Ambientali, Agroalimentari e Rifiuti, competente anche per
indirizzi su AMA Spa, che detiene ancora il 51% del pacchetto societario della
Roma Multiservizi) e di Daniele Ozzimo (con delega al Lavoro), del Presidente
della Commissione Quarzo e tra gli altri, dei consiglieri Alessandro Onorato
(Lista Marchini) e Marcello De Vito (capogruppo consiliare del Movimento 5
Stelle). Presente anche uno dei responsabili
dell’AMA. La sala era piena di operai e operaie licenziati-e, che anche
in questa occasione hanno voluto dimostrare la loro attiva presenza per
spingere verso una soluzione di loro REINTEGRAZIONE e di ricollocazione a
condizioni dignitose, migliore delle proposte finora uscite dai tavoli
“sindacali” tra Multiservizi e Cgil Cisl Uil, proposte lavorative respinte
dagli operai (già licenziati dopo un lungo percorso della legge 223 del 91 su
licenziamenti collettivi), che hanno anche in questa occasione di Commissione,
fatto notare anche in modo vivace e “colorito”, di non sentirsi in alcun modo
“rappresentati” da quei sindacati, fidandosi di più di un percorso
autorganizzato e dal basso, che ha avuto nelle sue fasi di sostegno alle lotte
e alle varie iniziative di protesta, l’Unione Sindacale Italiana (presente
anche il 28 alla riunione con un esponente, che è intervenuto per precisazioni
e per intervento di tutela delle legittime richieste di licenziati-e).
Dopo una breve introduzione del Presidente,
è intervenuta l’Assessora Estella Marino, che ha fatto un riassunto della
situazione e del percorso fin qui fatto, sia in sede politica che in sede
tecnica, ricordando i vari passaggi di tutta la vicenda e confermando il suo
impegno per trovare una soluzione lavorativa a chi ha subito il licenziamento, anche
se ha rimandato la vicenda al tavolo di convocazione sindacale (ndr, previsto
per il giorno dopo 29 ottobre tra Roma Multiservizi, AMA Spa e i sindacati CGIL
CISL UIL e poi rinviato) per “aggiustare” la proposta di utilizzo in Roma
Multiservizi, con contratto part time di 30 ore per 11 mesi, alla luce delle
verifiche e dei dati forniti dalle aziende.
Vi è stata una vivace protesta dei
lavoratori e lavoratrici presenti, che hanno ribadito la loro estraneità al
tavolo sindacale di cui venivano messi a conoscenza in quel momento (anche
quelli iscritti ai sindacati…) e che non vedeva anche la presenza della “loro”
rappresentanza, chiedendo che oltre ai sindacati firmatari del CCNL, ci fosse
anche l’Usi, al quale avevano dato il mandato di assisterli e rappresentarli,
ricordando che anche nel 2010, in condizioni similari con la Giunta Alemanno,
aveva partecipato e firmato l’accordo (29 settembre) anche il sindacato
autorganizzato assieme a Cgil Cisl Uil, l’allora Presidente di AMA, l’allora
Amministratore Delegato di ROMA Multiservizi, l’allora Assessore all’Ambiente
in rappresentanza del sindaco Alemanno, verbale che aveva poi portato alla
collocazione all’AMA di 80 persone provenienti dal settore del verde di Roma
Multiservizi e alla ricollocazione in azienda di altri e che quindi, come poi
ha spiegato anche sotto il profilo tecnico giuridico l’esponente dell’USI, la
sottoscrizione di un accordo di livello aziendale e come precedente di un
percorso “virtuoso” per la soluzione che era stata in quel caso utilizzata,
legittimava la richiesta dei lavoratori e lavoratrici di usare lo stesso
strumento e avere voce in capitolo, almeno per le questioni relative alle
proposte di riutilizzo e di ricollocazione dei 48 licenziati-e. Copia del
verbale del 29 settembre 2010, è stato fornito e consegnato assieme ad altri
documenti, alla Presidenza della CCP. Nello stesso intervento, da portavoce di
lavoratori e lavoratrici fatto dall’Usi, sulla base del loro mandato a
rappresentarli, si sono spiegati i motivi del rifiuto delle precedenti proposte
di collocazione (15 ore, poi 24 ore, poi 25…poi 26 ore…) da parte dei diretti
interessati-e, ad eccezione di 3 (sui 51 originariamente previsti) che hanno
avuto livello abbassato (da operai specializzati a operai comuni) e salario
insufficiente per vivere in una città come Roma se si ha famiglia a carico, il
fatto che parecchi dei licenziati hanno dato mandato ad avvocati per fare le
cause di lavoro di impugnazione dei licenziamenti (illegittimi…), la necessità
che il Comune di Roma Capitale, invocasse per evitare l’alea e il rischio di
ricorsi e cause con impatto negativo per il Comune (capitale d’Italia), il
“potere di autotutela”, dando precise indicazioni alle società coinvolte da
riportare anche in un accordo sindacale, se ci si arriva a condizioni
dignitose.
Il rappresentante dell’Usi ha anche
spiegato che non era una questione di tavoli e convocazioni, perché qui non si
trattava di mettere “bandierine” e di rappresentatività sindacale, ma di
svolgere la funzione di rappresentanza di interessi di lavoratori e
lavoratrici, con l’obiettivo di reintegrare e comunque avviare una
ricollocazione dei licenziati anche secondo quanto approvato il 6-7 agosto
2014, da mozione dell’Assemblea Capitolina per l’utilizzo dei meccanismi della
Legge 147 del 2013, che non erano stati rispettati e sui quali vi era stato un
contenzioso tra esponenti della Giunta e consiglieri, sulla sua applicazione,
con la richiesta di un parere dell’Avvocatura capitolina. L’Usi, consigliava per
evitare ulteriori proteste degli operai, di sentire tutte le parti interessate,
anche sui tavoli di convocazione aziendale, magari con incontri separati tra i
firmatari del CCNL di categoria (che per bocca dei 48 interessati, non li
rappresentavano…) e la rappresentanza degli interessi dei licenziati, che
poteva essere anche tecnicamente svolta dal sindacato autorganizzato, ma senza
fossilizzarsi su questo aspetto, perché l’importante era la reintegrazione e la ricollocazione a
condizioni dignitose di lavoratori e lavoratrici (dal 10 settembre senza
salario…).
Negli interventi del capogruppo del M5S De
Vito, è stato spiegato il senso della risposta dell’Avvocatura, che NON HA NEGATO L’APPLICABILITA’ DEL
MECCANISMO DELLA LEGGE 147/2013, ma
che invece è entrata nel merito di scelte di natura politica, di esclusiva competenza
dell’ASSEMBLEA CAPITOLINA, sull’utilizzo di una MOZIONE DI INDIRIZZO A SINDACO
E ASSESSORI COMPETENTI DELLA GIUNTA, rispetto a Deliberazioni dell’organo
consiliare. Anche il capogruppo del M5S, come poi fatto anche da altri
consiglieri come Alessandro Onorato, si sono resi disponibili a tutte le misure
per risolvere il caso specifico e avviare un monitoraggio tra le varie aziende
comunali su esuberi o necessità di personale, anche per dare risposta e
precedente positivo per altri casi che si stanno verificando a Roma, oltre a
ritenere poco comprensibile, il fatto che al di là della legittima e non
contestata rappresentatività dei sindacati CGIL CISL UIL, come già avvenuto in
precedenza, non si convocassero anche per sentire la loro proposta e il loro
contributo, le “rappresentanze dei 48 lavoratori e lavoratrici licenziati-e“,
in questo caso tecnicamente sostenute per la tutela die loro interessi
dall’Usi, proprio per dare un carattere complessivo a tutto il percorso nei
suoi vari aspetti. I Consiglieri comunali chiedevano agli Assessori di
rappresentare alla Roma Multiservizi e all’AMA, le loro preoccupazioni e di
verificare anche in merito alla possibilità di partecipazione ai tavoli
sindacali della “rappresentanza dei lavoratori licenziati”. Interviene
l’Assessore con delega al Lavoro Daniele Ozzimo, che raccoglie i vari
suggerimenti e rilievi fatti, afferma che darà indicazione formale per
l’inserimento della CLAUSOLA SOCIALE E DI SALVAGUARDIA, in tutti i prossimi
bandi di gara, a prescindere se vi siano le indicazioni nei CCNL applicabili,
proprio perché la città di Roma, in vista di futuri investimenti, non può
correre il rischio di avere continue perdite di posti di lavoro o di carenze di
misure di protezione nel sistema degli appalti e affidamenti in città, che
mettano a repentaglio posti di lavoro, occupazione e con un impatto negativo a
livello sociale. Situazione che sarà con le opportune misure, codificata in
atti ufficiali dell’Amministrazione Capitolina, proprio per mettere a regime in
modo coerente, trasparente e virtuoso tutto il sistema degli appalti, sia di
opere pubbliche che di servizi, con le tutele per chi ci lavora. Poiché il caso
specifico richiede un intervento urgente per non trascinare troppo la
situazione, che vede 48 persone e le loro famiglie senza risposta adeguata,
afferma che la proposta finora avanzata dalla Roma Multiservizi (l’ultima di 30
ore part time per 11 mesi), possa essere ulteriormente migliorata e integrata,
prendendosi l’impegno di sentire come soggetto committente e come
“proprietario” per il pacchetto societario AMA, di concerto con l’Assessora
Estella Marino, per una soluzione più equilibrata, anche in relazione alle
sollecitazioni di lavoratori e lavoratrici e dei consiglieri, su una
partecipazione più ampia ed effettiva, per quanto riguarda le rappresentanze
dei 48 licenziati, estesa oltre a CGIL CISL UIL, proprio per lo spirito e la
necessità di avere una soluzione condivisa e senza ulteriori aggravi in sede
giudiziaria, con ricorsi e cause.
Alle ore 15, la riunione è terminata con il
riassunto dei punti prioritari da affrontare, operata dal Presidente della
Commissione, sull’applicabilità della legge 147/2013 anche in questo caso
specifico, sulla necessità di migliorare la proposta da sottoporre ai 48 licenziati
di riutilizzo in Multiservizi rispetto a quelle finora avanzate nei tavoli
sindacali e in quelli tecnici, di verificare la partecipazione estesa e più
ampia delle rappresentanze dei lavoratori e lavoratrici, agli incontri dei
prossimi giorni, sentendo Roma Multiservizi e Ama.
Commento: la riunione è
stata comunque interessante, specie per la presenza e le indicazioni
dell’Assessore Ozzimo, anche in merito alle questioni più generali in materia
di appalti, bandi di gara e affidamenti di servizi; per il fatto che sono stati
illustrati in modo più approfondito alcuni aspetti di questa lunga e intricata
vicenda (partita male con il mancato inserimento nel bando, nel disciplinare di
gara e negli atti conseguenti di Roma Capitale, della clausola di salvaguardia
occupazionale e della continuità lavorativa e di rispetto livelli salariali
dignitosi per chi ci lavora, permettendo il risultato attuale del licenziamento
di 48 persone); per aver almeno messo sul tappeto che, in situazioni come
queste, non è più sufficiente basarsi sul fatto che si è firmatari di un CCNL,
per avere la corrispondenza tra la “rappresentanza sindacale” e la
”rappresentanza degli interessi” di lavoratori e lavoratrici, per la soluzione
migliore, più opportuna e razionale, nel senso dell’efficacia e della
partecipazione condivisa agli accordi che si dovessero sottoscrivere (perché
poi sarebbero sempre i lavoratori e le lavoratrici a dare consenso od
opposizione all’accordo sindacale, visto che i licenziamenti sono effettivi…e
le cause pure).
Ora, noi all’Usi non ci aspettiamo, come
hanno richiesto a gran voce anche il 28 ottobre 2014, lavoratori e lavoratrici
licenziati e anche consiglieri e capogruppo consiliari, la convocazione da
parte delle aziende coinvolte in questa storia e la cosa nemmeno ci preoccupa
più di tanto, ribadendo la NECESSITA’ DI
UN TAVOLO TECNICO ALLARGATO, che riprenda la situazione e dia indicazione “politico-amministrativa-di
indirizzo”, da riportare poi anche sui tavoli di confronto sindacale, non
viceversa perché se fosse stato sufficiente il normale sistema di relazioni
sindacali industriali, non ci si troverebbe per i 48 in questione (e per tutti
gli altri a rischio…) a questo punto, segno che quel modello di
concertazione-confronto-collaborazione tra sindacati perché firmatari del CCNL
e aziende, non va bene e non produce risultati idonei allo scopo. Vedremo se i
segnali lanciati il 23 dalla Rete Municipalizzate Roma e Il 28 ottobre in CCP,
avranno un seguito coerente e adeguato per la soluzione “decente” di questa
vicenda.
Di sicuro i licenziati-e non mollano, non
ancora e noi saremo al loro fianco.
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