01 marzo 2014

Dalle biblioteche USI ... scendiamo in Piazza il 6 marzo

Care/i colleghe/i,

sicuramente sono note a voi tutte/i le vicende, molto preoccupanti, riguardanti il bilancio di Roma Capitale e il concreto rischio di dissesto finanziario. La mancata conversione in legge del c.d. decreto "Salva Roma" determina un scenario allarmante, in cui fosche previsioni rischiano di realizzarsi.

Scriviamo queste righe non per proporvi analisi più o meno azzeccate di quanto sta succedendo e di ciò che l'ha determinato - cose sicuramente utili, però in questo momento non prioritarie - ma piuttosto per dirvi come il sindacato di base autorganizzato U.S.I. intende contrastare le minacciate conseguenze del dissesto: licenziamenti (per le società partecipate



da Roma Capitale), tagli agli stipendi dei dipendenti capitolini (già prospettati qualche settimana fa dall'Ass.ra al Bilancio: - 30% circa), riduzione e/o chiusura di moltissimi servizi pubblici alla cittadinanza.

Come prima cosa, vi ricordiamo l'USI ha proclamato lo "stato di agitazione", a termini di legge, già da alcune settimane, proprio per mobilitare lavoratrici/ori e cittadine/i di Roma contro gli inaccettabili e insostenibili esiti sopra enunciati brevemente.

Poi vi invitiamo a seguire con attenzione l'evolversi della situazione e a partecipare attivamente alle iniziative di informazione e di lotta che proporremo (ma potete fare proposte anche voi, naturalmente) nei prossimi giorni e nelle prossime settimane.

Inoltre, vi chiediamo di partecipare in massa a una prossima giornata di mobilitazione in Campidoglio,

indetta dai sindacati di base, GIOVEDI 6 MARZO, alle ore 17.00 (con copertura di assemblea sindacale per chi fosse in turno di lavoro).

Occorre reagire, per determinare i necessari cambiamenti radicali delle politiche economiche, dal livello locale, a quello nazionale, a quello europeo.

Perché questo Paese ha tutte le risorse (non è vero che "i soldi non ci sono": è la loro attuale destinazione a essere iniqua e dannosa) per uscire da questa tremenda crisi economica-finanziaria che sta degradando e, in molti casi, devastando la vita di almeno il 90% della popolazione. Idee e proposte concrete ce ne sono ormai molte, anche da altri Paesi europei, profondamente alternative alle mortifere politiche di "austerità" che ci stanno facendo  sprofondare sempre di più, a cominciare dai milioni di giovani condannati a non avere nessun futuro.

Occorre reagire, perché non abbiamo alternative:  restare passivi non ci salverà, anzi.

Resistiamo, per contrattaccare.

A presto. Giorgio Salerno e Carla Salustri (RSU-USI)

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