16 ottobre 2013

in preparazione del 18 ... comunicati e solidarietà


L’USI pubblica sul suo giornale LOTTA DI CLASSE - di cui è uscito il numero di ottobre (che può essere richiesto invio a usiait1@virgilio.it) - gli ultimi comunicati che gli sono stati trasmessi sullo sciopero del 18 ottobre, ricordando che oltre a Roma sono stati organizzati vari cortei e manifestazioni territoriali in varie zone del paese e pubblica il comunicato di solidarietà allo sciopero dal CONLUTAS, confederazione di sindacati di base brasiliani.

SIAL-Cobas DICHIARA SCIOPERO e invita a partecipare alla giornata del 18 ottobre e alla manifestazione a MILANO  ore 9,30 a Piazza Cairoli (ndr: corteo al quale parteciperanno i compagni dell’USI di Milano e la CUB…. Altri cortei sono previsti a MODENA, a FIRENZE ore 9,30 stazione S. MARIA NOVELLA – ecc. ecc. dove parteciperanno le varie realtà USI e quello nazionale di ROMA da Piazza della REPUBBLICA a PIAZZA SAN GIOVANNI ore 9,30)

Ragioni per lottare e protestare ce n’è più di una. Infatti ci sarebbe bisogno non di 1 (uno) sciopero generale ma di una fase di proteste e lotta continua su obiettivi discussi e condivisi nei luoghi di lavoro.


La loro crisi vogliono farla pagare a tutti/e noi. Per la cassa integrazione in deroga non
trovano 4,5 miliardi ma pagano più del doppio alle imprese con il cuneo fiscale. Per combattere la disoccupazione e superare la cassa integrazione servono programmi di opere sociali, di bonifica, di ripristino ambientale e una forte riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario; certamente non grandi opere profittevoli, per i soliti noti, che distruggono l’ambiente. Pensiamo che la pensione pubblica debba essere a 55 anni per le donne e 60 per gli uomini con max 40 anni di lavoro, inoltre va data una soluzione al problema degli “esodati”. Siamo contrari ai fondi pensionistici complementari che hanno visto oltre 1.000.000 di lavoratori sospenderli per la crisi, la cassa integrazione, fallimenti e licenziamenti. Per difendere la sanità pubblica non si devono tagliare le spese del 30%, ma evitare sprechi e il pagamento a prestazione (DRG) che crea distorsioni e scandali; si deve puntare sulla prevenzione e non sul welfare contrattuale o aziendale che distoglie risorse e crea l’illusione che con pochi euro si possa avere chissa ché con prodotti assicurativi come “salute sempre”, “meta salute” e simili. Con i soldi degli F35, la spesa italiana sarà tra i 13 e i 17 miliardi di euro, con quei soldi si potrebbero migliorare i servizi sociali e molto altro. Nel Pubblico impiego occorre rilanciare la battaglia per la riconquista dei contratti bloccati da anni e contro l’accelerazione che il Governo Letta vuole imprimere all’applicazione della Spending Review.

La difesa e la riqualificazione dei servizi pubblici non può che accompagnarsi al miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori pubblici, per impedire una nuova ondata di privatizzazioni e di dismissione in particolare delle Aziende partecipate e di quello che rimane delle aziende pubbliche o miste di carattere strategico (Finmeccanica, Alitalia, Telecom, Enel, Eni, ecc.).
Confindustria, Cgil, Cisl e Uil firmano accordi nei quali i padroni e le imprese mettono il becco nella democrazia e nei diritti dei lavoratori. Limiti e discriminazioni verso i sindacati non in linea mirano a impedire a lavoratori e lavoratrici di decidere sulle piattaforme, sulla delegazione alle trattative, sulle lotte, sugli accordi e sulla libertà di scegliere il sindacato che vogliono.isi si può uscire ma è necessario cambiare il passo e occorre dare continuità alle lotte. Per questo Invitiamo giovani, studenti, pensionati e disoccupati a partecipare alle proteste.

ECCO ALCUNE ALTRE IPOTESI DI LAVORO:

Contro le Trivelle in Martesana sta prendendo piede una campagna NO-TRIV;

• È in preparazione una campagna di protesta contro la chiusura dell’Ospedale San Carlo;

Mercoledì 30/10 dalle ore 21,00 riunione presso la sede Cobas a Milano v.le  Monza 160 (MM1 fermata Gorla) per discutere come dare continuità alle lotte e per verificare la

possibilità di costruire iniziative in comune, mettendo in rete chi ci vuole stare su temi

specifici (es. salute e sanità, logistica) o a livello più generale.

SIAL-Cobas (già USB Milanoest. Ebbene sì abbiamo cambiato nome)

c/o Casa Sindacati di Base - Cassina de’ Pecchi, Via Roma 81 20060 (Mi)

tel. 02.95299551 fax 02.25137196 infosindacale@gmail.com www.facebook.com/casasindacatidibase  - www.resistenzaeu.blogspot.it




Dal Coordinamento del terzo settore

18 OTTOBRE 2013: GIORNATA DI LOTTA E DI MOBILITAZIONE NAZIONALE, con SCIOPERO “GENERALE” per lavoratrici e lavoratori delle categorie pubbliche e private, contro le politiche di austerità imposte ai governi nazionali dai grandi interessi finanziari ed economici sulla pelle di chi lavora e dei settori più deboli. SCIOPERO dell’intera giornata proclamato dai sindacati conflittuali, di base e autorganizzati, corteo  ore 10  da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni e si rimane in attesa del giorno dopo …

Il 18 Ottobre dopo il corteo, lavoratrici e lavoratori del “terzo settore” invitano nel pomeriggio (ore 17) a un momento di confronto collettivo, assembleare in piazza S. Giovanni.

19 OTTOBRE 2013: grande manifestazione nazionale da piazza San Giovanni a Porta Pia, per il diritto alla casa, al lavoro e al reddito, per servizi sociali, istruzione, cultura e sanità per tutti e tutte, contro i disastri ambientali, il razzismo, le “grandi opere” inutili e gli scenari di guerra e di impoverimento a livello mondiale. Intendiamo caratterizzare la nostra presenza il 19/10, con un  “settore” di corteo unitario (senza bandiere) di operatrici e operatori sociali, anche a livello nazionale, perché IL NOSTRO LAVORO E’ UN LAVORO CHE SI INTRECCIA CON LA LOTTA PER LA CASA, I DIRITTI SOCIALI e DI CITTADINANZA, DI TUTTI- E TUTTE.


I diritti costituzionali in Italia, quelli definiti dalla Costituzione repubblicana e antifascista, sono SOTTO ATTACCO. Diritto al lavoro, alla casa, a usufruire di servizi sociali, alla tutela della salute, all’istruzione pubblica, al reddito, alla cultura  degni di un paese civile e progressista, sono sempre più indeboliti e affievoliti, sottoposti a una “privatizzazione” dei servizi pubblici e al loro smantellamento.

La difesa dei  grandi interessi finanziari ed economici a livello mondiale, con una crisi permanente sono fatti pagare, dai rispettivi governi nazionali sulla pelle di chi lavora e dei settori più deboli della popolazione, con un salasso costante su salari e redditi,  un impoverimento  di cui non si vede la “fine”. Però si continuano a finanziare nel Bilancio dello Stato, ingenti spese militari, “grandi opere” inutili e dannose, si legittimano disastri ambientali, si riducono le persone come se fossero “merce”. In questo triste scenario, anche i Servizi Sociali e Sanitari, Educativi e di assistenza e il mondo del “Terzo Settore” sono colpiti.

Vittime da anni di tagli economici e di trasformazioni profonde, non utili alla collettività, messe in campo   da Amministrazioni Locali di ogni coalizione politica - istituzionale.

Tutti questi servizi e attività, dove lavorano centinaia di migliaia di persone spesso in condizioni di precarietà, con salari bassi e condizioni di salute e sicurezza non idonee, con forti disuguaglianze per la cittadinanza – utente,  DEVONO TORNARE AD UNA GESTIONE PUBBLICA DIRETTA.

Soprattutto, NON CI INTERESSA LA DIFESA E LA GESTIONE DELL’ESISTENTE, non difendiamo il lavoro se è sfruttamento e precarietà, non  difendiamo l’attuale modo di erogare i Servizi Sociali, Sanitari, Educativi, Assistenziali, se non sono utili al progressivo miglioramento reale delle condizioni di vita della cittadinanza, dell’utenza e del nostro lavoro.  

E’ ancora possibile cambiare questa situazione,  con una opposizione sociale costruita dal basso, che fermi definitivamente la progressiva distruzione dei diritti, di condizioni di vita e di lavoro. Con la Partecipazione diretta, con la Lotta, con la “voce dei senza voce”, promuovendo forme di autorganizzazione  e di coordinamento locale e nazionale, a partire dagli interessi comuni.  

Se a partire dalle grandi città metropolitane fino ai piccoli comuni, mettiamo assieme su obiettivi chiari e condivisi queste nostre capacità e intelligenze, avremo i RAPPORTI DI FORZA  in grado di cambiare, per davvero e in meglio. I FATTI, ADESSO SONO COMPITO NOSTRO .


Per RETE NAZIONALE LAV. DI COOP SOCIALI, ENTI DEL TERZO SETTORE, AZIENDE



Promotori: Coordinamento di Roma lavoratrici e lavoratori del “terzo settore” e di coop sociali

Riferimenti per contatti e adesioni: Cobas cobascooperativeroma@gmail.com

Unione Sindacale Italiana usiait1@virgilio.it

Confederazione Unitaria di Base  cubregionelazio@gmail.com,



Ai lavoratori italiani CUB / USB / Si.Cobas / No Austerity / USI / Confederazione COBAS

Tutto l’appoggio alle mobilitazioni del 18 ottobre

Dal Brasile, come CSP Conlutas (Centrale Sindacale e Populare/Coordinamento Nazionale delle Lotte), insieme con le nostre oganizzazioni sindacali, popolari e giovanili affiliate, esprimiamo il nostro appoggio, la nostra solidarietà di classe e la nostra volontà di lottare uniti con voi.  Sebbene lontani, fisicamente separati da un oceano, siamo accomunati dalle stesse paure e dalle stesse lotte. Abbiamo gli stessi poblemi, subiamo gli stessi attacchi dei padroni e del governo. La precarizzazione del lavoro, la disoccupazione, i bassi salari. La crisi economica che vi colpisce è la stessa che obbliga anche noi a lottare in difesa dei nostri diritti, che ogni giorno sono maggiormente minacciati. Il padrone che vi sfrutta è esattamente lo stesso che mantiene in miseria anche noi, le multinazionale sono le stesse in tutto il mondo. In Brasile, nei mesi di giugno e luglio, i giovani e i lavoratori hanno dato vita a giornate di lotta portando in strada migliaia di persone. L’11 luglio e il 30 agosto abbiamo realizzato scioperi e mobilitazioni e la lotta continua ancora oggi.  Possiamo dire che se abbiamo gli stessi problemi, gli stessi nemici, allora dobbiamo cercare di costruire la stessa lotta, ottenere lo stesso risultato: l’unità e la lotta della classe lavoratrice mondiale. Per questo lottiamo per costruire un'organizzazione internazionale e internazionalista dei lavoratori. Da Conlutas, dal Brasile, riponiamo molte speranze nella tradizione e nella capacità di lotta della classe lavoratrice europea che è stata protagonista nel corso della storia di memorabili lotte e conquiste, con audacia e bravura. Con coraggio, determinazione e risolutezza è possibile ottenere la vittoria in futuro. Siamo più che solidali, siamo uniti dalla stessa parte della barricata. La vostra lotta è la nostra lotta. La vostra vittoria è la nostra vittoria. Accettate un fraterno e classista abbraccio. Si tratta dell'abbraccio, dell'appoggio e della solidarietà di coloro che in Brasile lottano per un mondo migliore. Un mondo più umano, più fraterno e senza disuguaglianze. Un mondo socialista.      San Paolo, 12 ottobre 2013.

Dirceu Travesso  Segreteria Nazionale Esecutiva  CSP / Conlutas Brasile.


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