L’USI pubblica sul suo giornale LOTTA DI
CLASSE - di cui è uscito il numero di ottobre (che può essere richiesto invio a
usiait1@virgilio.it) - gli ultimi
comunicati che gli sono stati trasmessi sullo sciopero del 18 ottobre,
ricordando che oltre a Roma sono stati organizzati vari cortei e manifestazioni
territoriali in varie zone del paese e pubblica il comunicato di solidarietà allo
sciopero dal CONLUTAS, confederazione di sindacati di base brasiliani.
SIAL-Cobas DICHIARA SCIOPERO e invita a
partecipare alla giornata del 18 ottobre e alla manifestazione a
MILANO ore 9,30 a Piazza Cairoli (ndr:
corteo al quale parteciperanno i compagni dell’USI di Milano e la CUB…. Altri
cortei sono previsti a MODENA, a FIRENZE ore 9,30 stazione S. MARIA NOVELLA –
ecc. ecc. dove parteciperanno le varie realtà USI e quello nazionale di ROMA da
Piazza della REPUBBLICA a PIAZZA SAN GIOVANNI ore 9,30)
Ragioni
per lottare e protestare ce n’è più di una. Infatti ci sarebbe bisogno non di 1
(uno) sciopero generale ma di una fase di proteste e lotta continua su
obiettivi discussi e condivisi nei luoghi di lavoro.
La loro crisi
vogliono farla pagare a tutti/e noi. Per la cassa integrazione in deroga non
trovano
4,5 miliardi ma pagano più del doppio alle imprese con il cuneo fiscale. Per
combattere la disoccupazione e superare la cassa integrazione servono programmi
di opere sociali, di bonifica, di ripristino ambientale e una forte riduzione
dell’orario di lavoro a parità di salario; certamente non grandi opere
profittevoli, per i soliti noti, che distruggono l’ambiente. Pensiamo che la
pensione pubblica debba essere a 55 anni per le donne e 60 per gli uomini con
max 40 anni di lavoro, inoltre va data una soluzione al problema degli
“esodati”. Siamo contrari ai fondi pensionistici complementari
che hanno visto oltre 1.000.000 di lavoratori sospenderli per la crisi, la
cassa integrazione, fallimenti e licenziamenti. Per difendere la sanità
pubblica non si devono tagliare le spese del 30%, ma evitare sprechi e il
pagamento a prestazione (DRG) che crea distorsioni e scandali; si deve puntare
sulla prevenzione e non sul welfare contrattuale o aziendale che distoglie risorse
e crea l’illusione che con pochi euro si possa avere chissa ché con prodotti
assicurativi come “salute sempre”, “meta salute” e simili. Con i soldi degli
F35, la spesa italiana sarà tra i 13 e i 17 miliardi di euro, con quei soldi si
potrebbero migliorare i servizi sociali e molto altro. Nel Pubblico impiego
occorre rilanciare la battaglia per la riconquista dei contratti bloccati da
anni e contro l’accelerazione che il Governo Letta vuole imprimere
all’applicazione della Spending Review.
La
difesa e la riqualificazione dei servizi pubblici non può che accompagnarsi al
miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori pubblici, per impedire
una nuova ondata di privatizzazioni e di dismissione in particolare delle
Aziende partecipate e di quello che rimane delle aziende pubbliche o miste di
carattere strategico (Finmeccanica, Alitalia, Telecom, Enel, Eni, ecc.).
Confindustria,
Cgil, Cisl e Uil firmano accordi nei quali i padroni e le imprese mettono il
becco nella democrazia e nei diritti dei lavoratori. Limiti e discriminazioni
verso i sindacati non in linea mirano a impedire a lavoratori e lavoratrici di
decidere sulle piattaforme, sulla delegazione alle trattative, sulle lotte,
sugli accordi e sulla libertà di scegliere il sindacato che vogliono.isi si
può uscire ma è necessario cambiare il passo e occorre dare continuità alle lotte. Per questo Invitiamo
giovani, studenti, pensionati e disoccupati a partecipare alle proteste.
ECCO ALCUNE
ALTRE IPOTESI DI LAVORO:
•
Contro le Trivelle in Martesana
sta prendendo piede una campagna NO-TRIV;
•
È in preparazione una campagna di protesta contro la chiusura dell’Ospedale San Carlo;
•
Mercoledì 30/10 dalle
ore 21,00 riunione presso la sede Cobas a Milano v.le Monza 160 (MM1 fermata Gorla) per discutere come dare continuità alle lotte e per
verificare la
possibilità di
costruire iniziative in comune, mettendo in rete chi ci vuole stare su
temi
specifici
(es. salute e sanità, logistica) o a livello più generale.
SIAL-Cobas (già USB Milanoest. Ebbene sì abbiamo
cambiato nome)
c/o
Casa Sindacati di Base - Cassina de’ Pecchi, Via Roma 81 20060 (Mi)
tel. 02.95299551 fax 02.25137196 infosindacale@gmail.com
www.facebook.com/casasindacatidibase - www.resistenzaeu.blogspot.it
Dal
Coordinamento del terzo settore
18
OTTOBRE 2013: GIORNATA DI LOTTA E DI MOBILITAZIONE NAZIONALE,
con SCIOPERO “GENERALE” per lavoratrici e lavoratori delle categorie pubbliche
e private, contro le politiche di austerità imposte ai governi nazionali dai
grandi interessi finanziari ed economici sulla pelle di chi lavora e dei
settori più deboli. SCIOPERO dell’intera giornata proclamato dai sindacati
conflittuali, di base e autorganizzati, corteo
ore 10 da Piazza della Repubblica
a Piazza San Giovanni e si rimane in attesa del giorno dopo …
Il 18 Ottobre dopo il corteo,
lavoratrici e lavoratori del “terzo settore” invitano nel pomeriggio (ore 17) a un momento di confronto collettivo,
assembleare in piazza S. Giovanni.
19
OTTOBRE 2013: grande
manifestazione nazionale da piazza San Giovanni a Porta Pia, per il diritto
alla casa, al lavoro e al reddito, per servizi sociali, istruzione, cultura e
sanità per tutti e tutte, contro i disastri ambientali, il razzismo, le “grandi
opere” inutili e gli scenari di guerra e di impoverimento a livello mondiale. Intendiamo caratterizzare la nostra
presenza il 19/10, con un “settore” di
corteo unitario (senza bandiere) di operatrici e operatori sociali, anche a
livello nazionale, perché IL NOSTRO LAVORO E’ UN LAVORO CHE SI INTRECCIA CON LA
LOTTA PER LA CASA, I DIRITTI SOCIALI e DI CITTADINANZA, DI TUTTI- E TUTTE.
I diritti costituzionali in
Italia, quelli definiti dalla Costituzione repubblicana e antifascista, sono
SOTTO ATTACCO. Diritto al lavoro, alla casa, a usufruire di servizi sociali,
alla tutela della salute, all’istruzione pubblica, al reddito, alla
cultura degni di un paese civile e
progressista, sono sempre più indeboliti e affievoliti, sottoposti a una
“privatizzazione” dei servizi pubblici e al loro smantellamento.
La difesa dei grandi interessi finanziari ed economici a
livello mondiale, con una crisi permanente sono fatti pagare, dai rispettivi
governi nazionali sulla pelle di chi lavora e dei settori più deboli della
popolazione, con un salasso costante su salari e redditi, un impoverimento di cui non si vede la “fine”. Però si continuano a finanziare nel Bilancio
dello Stato, ingenti spese militari, “grandi opere” inutili e dannose, si
legittimano disastri ambientali, si riducono le persone come se fossero
“merce”. In questo triste scenario, anche i Servizi Sociali e Sanitari,
Educativi e di assistenza e il mondo del “Terzo Settore” sono colpiti.
Vittime da anni di tagli
economici e di trasformazioni profonde, non utili alla collettività, messe in
campo da Amministrazioni Locali di ogni
coalizione politica - istituzionale.
Tutti questi servizi e attività,
dove lavorano centinaia di migliaia di persone spesso in condizioni di
precarietà, con salari bassi e condizioni di salute e sicurezza non idonee, con
forti disuguaglianze per la cittadinanza – utente, DEVONO TORNARE AD UNA GESTIONE PUBBLICA
DIRETTA.
Soprattutto, NON CI INTERESSA LA DIFESA E LA GESTIONE DELL’ESISTENTE, non difendiamo
il lavoro se è sfruttamento e precarietà, non
difendiamo l’attuale modo di erogare i Servizi Sociali, Sanitari, Educativi,
Assistenziali, se non sono utili al progressivo miglioramento reale delle
condizioni di vita della cittadinanza, dell’utenza e del nostro lavoro.
E’
ancora possibile cambiare questa situazione,
con una opposizione sociale costruita dal basso, che fermi
definitivamente la progressiva distruzione dei diritti, di condizioni di vita e
di lavoro. Con la Partecipazione diretta, con la Lotta, con la “voce dei senza
voce”, promuovendo forme di
autorganizzazione e di coordinamento
locale e nazionale, a partire dagli interessi comuni.
Se a partire dalle grandi città
metropolitane fino ai piccoli comuni, mettiamo assieme su obiettivi chiari e
condivisi queste nostre capacità e intelligenze, avremo i RAPPORTI DI
FORZA in grado di cambiare, per davvero
e in meglio. I FATTI, ADESSO SONO COMPITO NOSTRO .
Per
RETE NAZIONALE LAV. DI COOP SOCIALI, ENTI DEL TERZO SETTORE, AZIENDE
Mailing list
coordnazionale_lavoratoridelsociale@yahoogroups.com
Promotori:
Coordinamento di Roma lavoratrici e lavoratori del “terzo settore” e di coop
sociali
Riferimenti
per contatti e adesioni: Cobas cobascooperativeroma@gmail.com
Unione Sindacale
Italiana usiait1@virgilio.it
Confederazione
Unitaria di Base cubregionelazio@gmail.com,
Ai
lavoratori italiani CUB / USB / Si.Cobas / No Austerity / USI / Confederazione
COBAS
Tutto l’appoggio alle mobilitazioni
del 18 ottobre
Dal Brasile, come CSP Conlutas
(Centrale Sindacale e Populare/Coordinamento Nazionale delle Lotte), insieme
con le nostre oganizzazioni sindacali, popolari e giovanili affiliate,
esprimiamo il nostro appoggio, la nostra solidarietà di classe e la nostra
volontà di lottare uniti con voi. Sebbene
lontani, fisicamente separati da un oceano, siamo accomunati dalle stesse paure
e dalle stesse lotte. Abbiamo
gli stessi poblemi, subiamo gli stessi attacchi dei padroni e del governo. La
precarizzazione del lavoro, la disoccupazione, i bassi salari. La crisi
economica che vi colpisce è la stessa che obbliga anche noi a lottare in difesa
dei nostri diritti, che ogni giorno sono maggiormente minacciati. Il padrone che
vi sfrutta è esattamente lo stesso che mantiene in miseria anche noi, le
multinazionale sono le stesse in tutto il mondo. In Brasile, nei mesi di giugno
e luglio, i giovani e i lavoratori hanno dato vita a giornate di lotta portando
in strada migliaia di persone. L’11 luglio e il 30 agosto abbiamo realizzato
scioperi e mobilitazioni e la lotta continua ancora oggi. Possiamo dire che se abbiamo gli stessi
problemi, gli stessi nemici, allora dobbiamo cercare di costruire la stessa
lotta, ottenere lo stesso risultato: l’unità e la lotta della classe
lavoratrice mondiale. Per questo
lottiamo per costruire un'organizzazione internazionale e internazionalista dei
lavoratori. Da Conlutas,
dal Brasile, riponiamo molte speranze nella tradizione e nella capacità di
lotta della classe lavoratrice europea che è stata protagonista nel corso della
storia di memorabili lotte e conquiste, con audacia e bravura. Con coraggio,
determinazione e risolutezza è possibile ottenere la vittoria in futuro. Siamo
più che solidali, siamo uniti dalla stessa parte della barricata. La vostra
lotta è la nostra lotta. La vostra vittoria è la nostra vittoria. Accettate un
fraterno e classista abbraccio. Si tratta dell'abbraccio, dell'appoggio e della
solidarietà di coloro che in Brasile lottano per un mondo migliore. Un mondo
più umano, più fraterno e senza disuguaglianze. Un mondo socialista. San
Paolo, 12 ottobre 2013.
Dirceu
Travesso Segreteria Nazionale Esecutiva CSP / Conlutas Brasile.
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